Da venticinque secoli la cultura occidentale cerca di guardare il mondo.
Non ha capito che il mondo non si guarda, si ode. Non si legge, si ascolta.
Jaques Attali
Si dice che Pitagora parlasse ai suoi discepoli nascosto dietro una tenda. Messa in scacco la vista, la conoscenza del mondo era in primis una conoscenza acustica di esso. Oggi, invece, crediamo troppo ai nostri occhi e non facciamo più attenzione alle nostre orecchie: problema attuale è una certa incapacità di ascoltare.
La Voce di Pitagora è un'installazione in cui il pubblico viene accolto tra quattro tende, dietro le quali si propone un inedito mondo sonoro, fatto di musiche e lingue lontane nel tempo e nello spazio. Per uno studio sul suono e per avvicinare a un ascolto attento e silenzioso, preludio all'incontro con se stessi e con l'altro.
Si dice che Pitagora parlasse ai suoi discepoli nascosto dietro una tenda. Messa in scacco la vista, la conoscenza del mondo era in primis una conoscenza acustica di esso. Oggi, invece, crediamo troppo ai nostri occhi e non facciamo più attenzione alle nostre orecchie: problema attuale è una certa incapacità di ascoltare.
La Voce di Pitagora è un'installazione in cui il pubblico viene accolto tra quattro tende, dietro le quali si propone un inedito mondo sonoro, fatto di musiche e lingue lontane nel tempo e nello spazio. Per uno studio sul suono e per avvicinare a un ascolto attento e silenzioso, preludio all'incontro con se stessi e con l'altro.
